mercoledì 22 maggio 2019

17 LUGLIO - IL RACCONTO DELL'ANCELLA DI MARGARET ATWOOD

Grazie Maria per la tua ospitalità meravigliosa!


Alla fine del ventesimo secolo le superpotenze mondiali sono stremate dalla guerra mentre la Terra è devastata dall'inquinamento radioattivo e chimico; il malcontento serpeggia tra la popolazione che ha raggiunto la crescita zero e, per sedare le rivolte intestine, viene siglata una tregua e il cosiddetto "accordo sulle sfere di influenza" che lascia liberi i vari governi di scegliere i mezzi ritenuti necessari per sedare le rivolte senza che le altre nazioni si intromettano. Come risultato, nel Nord America a seguito di un golpe, si insedia un regime totalitario teocratico di ispirazione biblica, la "Repubblica di Galaad" che, sin da subito, rende le donne asservite all'uomo per scopi riproduttivi, dichiara illegali le altre confessioni religiose, i matrimoni al di fuori della Chiesa di Stato e la lettura, tranne che da parte di uomini e membri della gerarchia galaadiana. I riottosi vengono eliminati o esiliati nelle colonie ove vengono impiegati nel trattamento e smaltimento dei rifiuti tossici che hanno contaminato il pianeta. Le donne non fertili o troppo anziane per essere ancora utili nei lavori più umili sono dichiarate "Nondonne" ed eliminate. Guerre civili continuano tra le varie confessioni religiose e la Repubblica di Galaad mantiene il controllo della popolazione e delle donne con il terrore e con i pogrom. Da un giorno all'altro le donne sono state private di ogni bene, ogni diritto e ogni libertà.[2]
Il vertice della piramide sociale di Galaad è rappresentato dai Comandanti, gerarchi della Repubblica e depositari del potere. Seguendo il precetto biblico della Genesi 30,1-4 secondo cui i mariti qualora avessero mogli sterili, potevano copulare con le proprie serve per generare figli, i Comandanti si dotano di Ancelle, donne fertili in stato di completo asservimento, schiavizzate al solo scopo di procreare.[2]
« Rachele, vedendo che non le era concesso di procreare figli a Giacobbe, divenne gelosa della sorella e disse a Giacobbe: «Dammi dei figli, se no io muoio!».
Giacobbe s'irritò contro Rachele e disse: «Tengo forse io il posto di Dio, il quale ti ha negato il frutto del grembo?».
Allora essa rispose: «Ecco la mia serva Bila: unisciti a lei, così che partorisca sulle mie ginocchia e abbia anch'io una mia prole per mezzo di lei».
Così essa gli diede in moglie la propria schiava Bila e Giacobbe si unì a lei. »   (Genesi 30,1-4)
Oltre alle Ancelle, ai Comandanti dei Fedeli, e alle Nondonne, vi sono altre categorie sociali, le Marte, ovvero le serve, gli Occhi, membri dei servizi segreti, i Custodi ossia l'equivalente maschile delle Marte cui non è consentito avere rapporti con le donne, gli Angeli, ossia i militari, le Mogli dei Comandanti e degli Angeli, le Zie, guardiane del rigore morale delle donne, le Economogli, sposate a uomini appartenenti a bassi ceti sociali, e le prostitute, la cui esistenza non è ufficialmente ammessa.[2]
Dalle parole dalla protagonista, incise su musicassette e ritrovate più di un secolo dopo, apprendiamo la sua storia. Difred, prima di essere costretta a diventare ancella, conviveva con un uomo divorziato, Luke, e con lui aveva avuto una bambina. In pochi mesi la sua vita cambia: viene licenziata, il suo conto bancario azzerato e perseguitata per quello che viene considerato un rapporto illegittimo (in quanto sono considerati validi solo i primi matrimoni). I due tentano di espatriare con la figlia in Canada ma durante la fuga vengono arrestati. Luke sparisce, la figlia data in affidamento ad una delle famiglie di elevato rango sociale che non hanno figli e Difred è costretta alla schiavitù sessuale come ancella in casa dei Comandanti. Difred non è il suo nome di battesimo, che non vorrà mai rivelare durante la narrazione,[8]: le viene infatti assegnato quello del loro padrone, preceduto dalla preposizione "Di", in questo caso "del Comandante Fred", ossia "Difred". Nella casa del Comandante la sua vita trascorre con inerzia, tra le angherie della moglie del padrone, che subisce con stizza le rituali copule del marito con la sua ancella (che avvengono a scansione mensile, nel periodo fertile di quest'ultima), sperando comunque di avere un figlio da accudire, unico mezzo questo per ottenere una certa considerazione sociale. Si scoprirà poi che Difred è solo l'ultima di una serie di ancelle affidate al Comandante, probabilmente lui stesso sterile, l'ultima delle quali morta suicida non prima di aver inciso con uno spillo nell'armadio della sua camera la frase in latino maccheronico "Nolite te bastardes carborundorum"(tradotta: "che i bastardi non ti schiaccino").[2] Il Comandante, nonostante sia vietata ogni intimità con l'ancella che non sia l'atto sessuale consumato in presenza della moglie e di tutta la servitù riunita, inizia a frequentare di nascosto Difred. I due inizialmente si limitano a praticare quelle attività divenute illegali e giocano a Scarabeo; lui le permette di leggere alcune riviste che prima dell'avvento del regime di Galaad erano dedicate ad un pubblico femminile. Successivamente le pretese del Comandante si fanno più pericolose, introducendola di nascosto dopo averla fatta travestire in maniera osé in una casa di tolleranza allestita dal regime per i funzionari di Galaad, un posto segreto il cui nome è "Gezebele".[2]
La donna è costretta ad annullare la propria personalità e ad accettare le attenzioni e i capricci del Comandante che, in questo modo, vuole affermare il suo controllo e il suo potere. Difred è terrorizzata da possibili ripercussioni, avendo avuto esperienza diretta delle punizioni impartite ai disubbidienti e non ha il coraggio di sottrarsi alle richieste; unica forma di evasione è il rapporto clandestino che Difred riesce ad avere con Nick, il Custode factotum del Comandante, apparentemente ai più bassi gradini della scala sociale. Nel frattempo Difred da mezze parole scambiate con un'altra ancella, Diglen, viene a sapere dell'esistenza di un movimento clandestino di resistenza il "Mayday", la collega le chiede di collaborare raccogliendo informazioni contro il Comandante. Difred però è terrorizzata e non fornisce alcun aiuto alla compagna, accettando di annullarsi supinamente al regime, pur di sopravvivere.[2]
La moglie del Comandante, Serena Joy, sa che il marito è sterile ma non può ammetterlo pubblicamente, poiché secondo l'interpretazione biblica fatta dai teologi di Galaad, solo alla donna può essere imputata la sterilità, non all'uomo; per uscire dall'impasse, pur di avere un bambino da accudire e liberarsi una volta per tutte della presenza delle ancelle nella casa, suggerisce a Difred di lasciarsi mettere incinta da Nick promettendole in cambio di farle avere notizie della figlia scomparsa. Anche Difred è ansiosa di avere un figlio, così da liberarsi dall'obbligo dei ripetuti tentativi di inseminazione da parte del Comandante e per evitare di essere considerata "Nondonna" e quindi essere deportata nelle Colonie. Come promesso Serena riesce ad ottenere e mostrare a Difred una foto della figlia in compagnia di genitori adottivi e le ricorda di mantenere il patto. Difred, benché titubante per l'accordo, successivamente dimostra un reale interesse per Nick e da quel momento in poi si rifugia tra le braccia di Nick ogni possibile sera, benché sia a conoscenza dei rischi che corre. Ad un certo punto, però, Serena Joy scopre le attenzioni rivolte all'ancella da parte del marito e promette severe ripercussioni. Difred viene inoltre a sapere che Diglen è stata scoperta e che si è suicidata; è terrorizzata e progetta anche lei il suicidio quando dalla finestra della camera vede sopraggiungere un furgone dei servizi segreti, i famigerati "Occhi". Nel mentre viene raggiunta da Nick che tenta di tranquillizzarla, dicendole che in realtà è arrivato il Mayday. Il racconto di Difred termina con l'ancella che viene prelevata e caricata sul furgone, sotto lo sguardo impotente del Comandante e quello di disprezzo delle altre donne di casa, e mentre sale sul furgone ancora non sa se sia davvero il suo salvataggio o la sua cattura.[2][9]
Il romanzo termina con un epilogo metafittizio ambientato circa due secoli dopo, nella forma di una parziale trascrizione del "dodicesimo simposio di studi Galadiani", tenutosi nel 2195. Il professor Pieixoto, oratore del simposio, ha scoperto insieme al professor Knotly Wade una raccolta di audiocassette contenenti la storia di Difred, da loro trascritta e battezzata come "il racconto dell'ancella", argomentando sull'impossibilità di stabilire l'autenticità del racconto e presentando i loro studi per tentare di identificarne i protagonisti. Suggerisce che forse il Comandante potrebbe essere identificato con Frederick R. Waterford, alto esponente del regime e successivamente vittima di una purga, o forse con Frederick Judd, altro Comandante del primo periodo Galaadiano. Non sono certi sul destino della protagonista: l'esistenza delle registrazioni suggerisce che effettivamente sia fuggita con l'aiuto di Nick, ma non si sa se sia stata in seguito ricatturata, oppure se abbia superato il confine ma abbia mantenuto l'anonimato per paura di ritorsioni contro Nick e la figlia o per via dell'incapacità di riadattarsi alla vita nel mondo fuori da Galaad.[10][11]