mercoledì 3 febbraio 2021

CARRERE - VITE CHE NON SONO LA MIA - 23 MARZO 2021


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Lo scrittore francese Emmanuel Carrère, in una narrazione in prima persona, ci immerge in quel disastro indescrivibile che è stato il maremoto che ha colpito gran parte del sud-est asiatico e l’Oceano Indiano nel 2004.
Carrère, è in Sri Lanka, con la famiglia, in vacanza. Il rapporto fra lo scrittore e la moglie è in crisi, questo per loro potrebbe essere l’ultimo viaggio assieme poiché hanno deciso di separarsi.
Il 26 dicembre, la tragedia. Arriva una muraglia d’acqua che si infrange sulle coste, uno Tsunami che uccide molti uomini, donne e bambini, e tutto cambia.
Dolore, devastazione, disperazione è tutto ciò che rimane al ritiro dell’onda.
Per una pura coincidenza, né lo scrittore né alcun membro della sua famiglia rimarrà vittima della violenza di quelle onde gigantesche a cui invece hanno assistito fortunatamente al sicuro nel loro albergo di lusso, sulla collina. Hanno scoperto, tuttavia, che il mare, tra le sue vittime, ha portato con sé anche una bambina, Juliette, figlia di una coppia francese con la quale erano diventati amici. Juliette aveva solo quattro anni, e la sua morte lascia nel cuore dei suoi genitori un vuoto indicibile.
Il corpo della bimba non si trova, trascinato chissà dove. I genitori di Juliette iniziano a cercarla. É impensabile per loro accettarne la morte senza aver rivisto almeno il corpo della loro piccola. Helène, la moglie dell’autore, schiacciata da questa disgrazia, decide di aiutare i suoi amici, e si dedica anima e corpo, instancabile, alla ricerca di Juliette attraverso gli ospedali della regione, visitando celle frigorifere, parlando come possibile con i medici, incontrando altri sopravvissuti.
Lo scrittore ricostruisce quei difficili giorni post Tzunami, lo strazio di chi ha perso un famigliare, la disperata ricerca di chi vuole portare a casa almeno un corpo da seppellire e anche la gioia di chi si ritrova inaspettatamente.
Helène e Emmanuel tornano a Parigi, cercano di riannodare le fila delle proprie vite dal punto in cui le avevano lasciate prima di partire, ma una brutta notizia li attende: la sorella di Hélène, si chiama Juliette pure lei, si è riammalata di un tumore che pensava d’aver sconfitto da bambina. Le resta poco tempo da vivere ed affronta il proprio destino con grande coraggio e con una forza che contraddistingue solo una mamma che sa che sta per lasciare le sue tre bambine.
Il dolore come aspetto inevitabile, ineluttabile della vita.
Sofferenze immense quelle descritte dall’autore in questo libro, il dolore di una figlia perduta in un onda mostruosa, ed il dolore di tre bambine che vedranno il cancro portarsi via la madre.
Un libro durissimo, emotivamente impegnativo la cui potenza risiede nella grande capacità dello scrittore di scavare a fondo in quel che non vorremmo mai vivere, in tutto ciò che esattamente coincide con la morte, sia nel suo aspetto più clamoroso (lo Tsunami sulle coste del Pacifico nel 2004), sia in quello più quotidiano, in cui lo spettro della malattia devasta un piccolo mondo, una famiglia, un lavoro, delle amicizie.
“Vite che non sono la mia” perché Carrère vive fortunatamente quasi da spettatore entrambe le tragedie, destini funesti che con molta modestia, empatia ed equilibrio ci racconta.
WRITTEN BY
RadioBullets
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